Tempo di Olympiadi

Sono ormai alle porte i Giochi per eccellenza, sempre meno caratterizzati da dilettantismo e sempre più intrisi di professionismo, sponsor, etc..
E dire che, partendo da tanto lontano (la prima Olimpiade dell’età antica risalirebbe all 776 A.C. e documenta l’assegnazione del primo trofeo-riconoscimento, perché non c’era ancora la medaglia d’oro, al vincitore della corsa nello stadio di 192,30 metri, Corebo) lo spirito di quell’avvenimento che sanciva, sia pure temporaneamente, la pace fra i popoli, era per niente affatto commerciale, ma molto intrisa di spiritualismo e volgia di gloria.
La stessa etimologia dell’appellativo olimpionico (Olimpia –sede dei giochi- e nikein – che significa vincere) sembra proprio rimandare allo spirito giocoso-agonistico che segna il distacco dai grandi interessi commerciali, per sancire una parità ed uguaglianza fra tutti i partecipanti di tanti Paesi e di diverse culture.
Per l’ Italia, dopo gli ori olimpici del 1900 (Trissino nell’equitazione e Conte nella sciabola –olimpiadi di Parigi, con il primo dei due atleti iscritto a titolo personale ed il secondo già professionista affermato) che invero non vengono considerati ufficiali, le prime medaglie risalgono al 1908 e vennero conquistate a Londra da Braglia nella ginnastica e da Porro nella lotta greco-romana. L’ultimo ricco medagliere, invece, risale al 2000, a Sydney, con 13 ori, 8 argenti e 13 bronzi, con collocazione dell’ Italia al settimo posto in classifica assoluta.
Ce la potremo fare, dunque, quanto meno a ripetere l’impresa?
L’augurio degli sportivi va in quella direzione, visto che, almeno in queste occasioni, ci sentiamo proprio italiani e membri di una Grande Nazione, tutti vestiti di tricolore e ispirati dal nostro presidente Azeglio Ciampi, che ha voluto affidare a dirigenti ed atleti, in primis al mitico Jury Chechi, la missione, nel corso di un semplice e suggestivo ricevimento precedente la partenza.
Speriamo, allora, nella buona fortuna, perché di tanta fortuna, in un contesto di gravi crisi e minacce terroristiche, il mondo civile ha bisogno, se pure aiutata dalle ingenti misure di prevenzione che sono e verranno adottate, tanto da blindare il Villaggio Olimpico e da rendere quasi prigionieri, gli spiriti liberi che si contenderanno gli ori. Ed a proposito di Villaggio, in quello di Atene 2004 verranno ospitati gli oltre sedicimila atleti in gara nelle varie discipline olimpiche nell’Olimpiacò Chorio, il villaggio olimpico ai piedi del polmone verde della città, il monte Parnitha.In realtà le nove strisce bianche e azzurre della bandiera hanno un preciso significato: ricordano le nove sillabe del motto eleutherìa i thanatos, cioè libertà e morte, adottato durante la rivoluzione nazionale del 1821. La croce bianca su sfondo azzurro rappresenta la devozione del popolo ellenico per la chiesa ortodossa cristiana che seppe preservare la cultura e la lingua greca durante i secoli della dominazione musulmana.
Senza scordare, comunque, che la tradizione fa pure riferimento a presunti brogli, che inevitabilmente si manifestano al crescere degli interessi commerciali (il primo tentativo di truffa venne scoperto nei giochi del 1904, Saint Louis- Stati Uniti, ed ebbe come protagonista un maratoneta che,probabilmente infatuato dal novità del mezzo, accettò un passaggio in automobile per un bel tratto di gara, finendo squalificato!).
Ma è meglio rimanere legati alla tradizione più sana, che individuava nei Giochi Olimpici (che ce n’erano altri ed altrettanto famosi) i dispensatori di fama, onori e ricchezze, in quel contesto unico per il mondo antico di democrazia greca, ove nel corso dei giochi, regnava l’ ekecheiria, o trgua sacra, per impedire che conflitti armati turbassero le manifestazioni sportive, che si svolgevano per onorare gli dei, con annessi mercati e fiere commerciali ed altre forme di promozione di pace e progresso.
E, comunque, gloria all’ Italia.

Tempo di Olympiadiultima modifica: 2004-07-27T08:18:29+02:00da pachireggio
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