Qualità, che vale…

Mi capita di seguire in TV altre partite, oltre quelle della squadra per cui tifo da sempre. E mi reputo competente ed attratto dal bello, che non vuol dire bel gioco, ma, andando oltre, bella prestazione, che è quello che mi fa sentire appagato quasi quanto la vittoria.
Dico quindi che, per chi vuole provare di migliorarsi sotto l’aspetto critico, guardare le altre che giocano torni utile a guardare meglio la propria squadra che gioca.
In questo frangente, in cui i campionati e le sfide si caratterizzano per l’usuale imprevedibilità del risultato ed in cui, causa covid, annessi e connessi, non si riconoscono gerarchie delineate, più della tattica, più della prestanza ed ancora più della forma, quel che segna marcatamente una certa differenza è la qualità dei calciatori.
Un allenatore, mediamente, a certi livelli, si ritrova un organico adeguato e sufficiente alle sfide. Gli allenamenti in senso lato, sono validi per forgiare atleti mediamente adeguati, a volte più forti e resistenti del necessario a garantire prestazioni intense e ravvicinate. Indipendentemente dal Paese di provenienza, dalla cultura e lingua, dal fisico, rapidamente si adattano, si riconoscono e fanno collettivo guidato, riescono quindi a ben intendersi ed a collaborare. Fanno squadra e lottano insieme confrontandosi sportivamente con competitors di altri colori, ma altrettanto validamente consociati, tutti tendendo a sopravanzarsi, a vincere a discapito dell’antagonista, dandosi per scontato che ci può essere un solo vincitore.
Ebbene, così funziona e questo è il cimento. Ma poi si scopre che a vincere si rimane in pochi, quasi sempre gli stessi. A voglia di investimenti, di acquisti arditi, di impegno crescente. Restano sempre gli stessi a vincere, salvo eccezioni veramente occasionali. A volte, consecutivamente risulta vincente uno solo, relegando gli altri al ruolo di spalla verso il solo vero mattatore.
Sono squilibri presuntuosi, difficilmente riequilibrabili nel breve, salvo passi falsi ripetuti da parte di chi sta avanti. Ci stanno manager a cimentarsi, giornalisti a commentare, consulenti a elargire consigli. Ma poi ci stanno gli errori, piccoli, ma ripetuti errori che ti fanno perdere il primato inspiegabilmente, ma in modo inappellabile, coincidente spesso con il calo di attenzione di chi guida, di chi si assume la responsabilità di scegliere ed indirizzare.
Quella china che imbocchi improvvidamente senza coglierne l’insidiosità , ma che ti condurrà al declino.
Niente dura per sempre! Siamo imperfetti, anche quando ostentiamo sicurezza e diffondiamo presunzione. Siamo umani e finiti. E così sono pure i più forti.
Eppure, anche in previsione di una possibile caduta, ciò che meglio ci sorregge lungo il trionfale incedere non può che risultare la qualità.
Solo quella ci tornerà sempre utile e ci consentirà di ovviare in gran parte all’insorgere di altri errori. La qualità è il sole che rischiara, che riscalda, che scopre, che irradia, che sorregge ed accompagna. Senza qualità, tutto si complica, ogni cosa si fa impresa ardita, ti costringe alla maggiore fatica, allo spreco, al dubbio ed infine alla rinuncia. Ti nega l’aiuto , ti allontana la meta, ti strema fino a piegarti ed a restare in balia del contendente.
Ho visto tanti giri incomprensibili, faticosi, inconcludenti, sterili. E, di converso, l’eccellere sintetico della qualità messa in campo, che riduce al minimo lo sforzo e regala ardimento e resistenza in quantità impensabile rispetto allo sforzo.
Ecco, bisogna impegnarsi a ricercare la qualità, quella idonea, almeno, ma da incrementare, lasciando fuori dal proprio agire la scelta facile per la quantità che appesantisce senza giovare. E poi, bisogna coltivarla, espanderla, mantenerla, rinnovarla. La qualità è patrimonio, ma può diventare chimera solamente a distrarsi.
Siamo ovviamente di qualità se aspiriamo al meglio senza saperci accontentare, in perenne ricerca di un miglioramento costante, progressivo, audace, coraggioso ed inflessibile.
Eppure, nella pratica, si continua a sbagliare.

Qualità, che vale…ultima modifica: 2020-12-05T16:59:08+01:00da pachireggio
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