Portogallo-Grecia

Sembrerebbe che le tante partite disputate fra le 16 pretendenti al titolo di Campione d’ Europa fossero state inutili, visto che la fine ricalca l’inizio campionato, cambiando solo il giorno, ma rimanendo invariate le pretendenti.
E sembrerebbe che le altre 14 squadre, oltre che partecipanti, non potessero ricoprire un ruolo più importante, visto che i padroni di casa, insieme con i primi sfidanti, risultano in esclusiva importanti e rilevanti per la rivincita che indicherà la sola vincente.
In fondo, le squadre maggiormente titolate e quelle favorite dal pronostico, pur ricomprendendo la squadra padrona di casa, non lasciavano spazio alla Grecia, cenerentola predestinata e vittima designata da cancellare ad opera della Spagna.
Invece la realtà ha voluto, a dispetto di ogni pronostico, ribadire il principio della sorpresa e forse non è ancora quella definitiva. E’ stato un campionato d’ Europa degno ed in grado di sovvertire i pronostici scontati e vetusti. Il campionato che ha riservato sorprese ed evidenziato lacune e limiti di una fascia evoluta di professioniste del calcio, non in grado di tenere il ritmo di quelle squadre meno ricche e blasonate, con campioni veri e con meno vip.
I giornali ed i giornalisti, almeno nella prima fase eliminatoria, hanno potuto recitare i soliti sermoni su questioni scontate e prive di appeal, con protagonisti i falsi paladini poi decaduti e disarcionati da più tranquilli e modesti scudieri.
Certo qualche stella ha riverberato pure luccichii appena accennati, illudendo lo stolto tifoso e costringendolo alla delusione! Ma la vera tempra del calciatore, il ruolo di uomo vero e con attributi non è stato ricoperto dal Vieri nostrano, nonostante i proclami dello stesso.
Bisognerà allora aspettare ancora qualche giorno per scoprire definitivamente le carte e verificare il pronostico definitivo, se confermato o, come è probabile, ancora destinato a non realizzarsi.
Ma se a vincere il campionato sarà proprio la Grecia, quella sarà la rivincita del calcio (superato) catenacciaro e orientato alla difensiva, dove lo sforzo si compie e protende a smontare il gioco avversario, senza curarsi di aspetti di spettacolarità. Un prodotto forse scarsamente televisivo e poco commentabile, ma destinato a far emergere gli aspetti di furbizia e sparagninità che tanto furono avversate in Italia, da imporre il loro abbandono ed, addirittura l’abiura.
Popolo strano il nostro, che magari si esalta all’impresa della cenerentola Grecia, che non si fa carico del giusto progetto di cambiamento, compiacendosi di una ridotta rinomanza, limitata e confinata in ambito nazionale, mentre gli altri crescono e si adattano a recitare il ruolo di protagonisti, dopo aver scalzato gli ex grandi ora piccoli ed insignificanti attori. Campionato italiano non più il più… .
I soldi, di fatto, non son tutto. Potrebbe svoltare la dirigenza calcistica, per ritemprare forze e ridare respiro e fiducia al morente protagonista delle domeniche all’aperto, anche al freddo e d’inverno, mentre ora si rimane al caldo ed al chiuso a visitare attraverso la scatola nera della TV un ex spettacolo ora solo occasione di sfogo, comodamente seduti in poltrona, senza l’assillo del posto, ma con molto meno entusiasmo e trasporto, nell’ossessione del grande gesto, senza speranze per il povero mediano.

Portogallo-Greciaultima modifica: 2004-07-03T00:14:24+02:00da pachireggio
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