SERIE Asl

Immagine 015
Sei gennaio 2022, festa dell’Epifania(che tutte le feste si porta via). E speriamo che, con il ritorno gravoso e pieno di problematiche, finisca il bengodi vacanziero che tanto covid ha fatto fiorire.
Colpa dell’eccessivo permissivismo, ma anche della libertà di farsi o meno vaccinare lasciata a dipendenti particolari, troppo ben pagati per sottrarsi alla ineluttabile scelta del “vaccino obbligatorio” visto i rischi connessi alla mancata vaccinazione, al ritardo dei richiami, alla possibilità di scendere in campo senza piena copertura vaccinale.
Le Società Sportive, che tanto hanno da rimproverare, specialmente in Italia, ai poteri decisionali, che hanno sottostimato il rischio nuova epidemia, devono fare un ennesimo “mea culpa” visto gli sviluppi che si stanno registrando nel post Natale 2021. Devono pure augurarsi che, con il rientro nei ranghi, si registri un prossimo calo dei contagi ed una veloce guarigione per quanti sono stati colpiti.
I Procuratori, dal canto loro, dovrebbero pensare ad indirizzare i loro assistiti verso un obbligo vaccinale utile a preservarli da future ricadute ed a garantire il loro pieno utilizzo nei tornei cui i loro club partecipano, in modo di evitare, quanto meno, gli spiacevoli eventi di questi giorni, in cui tante squadre sono incomplete, molte con organici insufficienti, alcune in disperato stato di impresentabilità.
Ed anche le TV, le pagine sportive, i blog di sport e le altre innumerevoli “tubate” di varia appartenenza e comune scopo, tutti dovrebbero smetterla di cercare alibi e di scaricare responsabilità verso chi governa gli Stati, che non possono operare in assenza di opportune evidenze e stimoli che i portavoce degli organi sportivi di vario livello dovrebbero esercitare e spiegare.
I campionati esteri e le competizioni internazionali, invero, si sono spesi ad individuare accorgimenti preventivi chiari e di facile agevole applicazione, oltre che in grado di fornire agli utenti sostegno e riferimento. Ancora, sono rimasti fermi ed applicativi senza tentennamenti, riuscendo quindi ad evitare di fornire appigli a chi volesse trovare dei cavilli e/o scuse per praticare comportamenti poco sportivi.
L’opposto sembra avvenire in Italia, che pur resta uno dei principali player soprattutto a livello pallonaro, ma che continua a distinguersi per le contraddizioni e la poca chiarezza delle norme, oltre che per le eccezioni a cui facilmente consente di appigliarsi a Club e Presidenti. Cosicché viene meno quella base di certezze che dovrebbe indirizzare un movimento così importante e di rilievo economico finanziario. Si finisce spesso con l’improvvisare, con il ricercare apparenti soluzioni, che poi non sono se non decisioni applicate ad una fattispecie, magari difficilmente replicabili e quindi dannose in termini di chiarezza e trasparenza. Eppure, per consentire il regolare svolgimento dei tornei, nulla è più rilevante di norme chiare e decisioni univoche, l’esatto opposto di quanto da noi si registra abitualmente.
Detto così, sembrerebbe tutto un fallimento, tutto un sistema malato ed ingovernabile. Ma, di fatto, il moribondo continua a trascinarsi, mentre i medici continuano a disputare intorno a teoremi e formule fumosi, lasciando all’improvvisazione ed al contingente il compito di fare sopravvivere chi soffre.
Mi sembra, quindi, che tutto è avviato al mantenimento di quello “status quo” caratteristico di noi italiani, ergo, buon campionato a tutti.

SERIE Aslultima modifica: 2022-01-06T11:19:51+01:00da pachireggio
Reposta per primo quest’articolo