Escluso Cipollini, sembrava proprio che per i colori italiani fosse venuto a mancare il corridore più rappresentativo e blasonato. Probabilmente, nella mente di chi ha operato l’esclusione, grave e poco condividibile non solo presso gli sportivi italiani, si voleva ridimensionare la pattuglia azzurra e impedire che i nostri colori offuscassero il tricolore francese. Oppure si è trattato di un grossolano errore di valutazione, collegabile alla necessità di giustificare la presenza di sponsor più qualitativi. fatto sta che ci si era adagiati all’idea che fosse stato operato un bel soppruso ai nostri danni e che ci fossero ben poche possibilità di approdare a vittorie di tappa. Invece il non troppo giovane Petacchi, che aveva, fino allo scorso anno, subito lo strapotere di Super-Mario, ha di fatto sorpreso tutti al Giro d’Italia e, mi pare, che voglia ripetere la sorpresa anche al Tour. Se infatti su tre gare è già riuscito a vincerne due, c’è da scommettere che, maggiormente galvanizzato da queste imprese e supportato dalla smagliante forma, riuscirà a ripetersi e a regalare a noi sportivi e tifosi altri momenti di compiacimento. Se ciò sarà ben gradito ai cugini francesi lo ignoro. Ma sono certo che, a partire dal prossimo anno, faranno di tutto per trovare la possibilità di non invitare Petacchi, in modo di non consentire al nostro tricolore di offuscare la Grandeur parigina.
Comunque, almeno per ora, godiamoci le volate del nostro velocista e speriamo che qualche altro italiano possa trovare spunti vincenti e, chi lo sa, riesca magari ad arrivare a Parigi per primo.
pachir