Che spettacolo!!!!!!!!
Giornata entusiasmante per le due ruote, a tutti i livelli e per tutte le categorie. La terra di Spagna, luogo particolarmente felice per i centauri e per le folle di folli tifosi, ha ancora una volta fatto da cornice a gare entusiasmanti e spettacolari, a dispetto della super afa!
Ma la cosa che mi lascia a bocca aperta riguarda, e non potrebbe essere altrimenti, la gara clou di MOTO-GP.
Grandi, eroici, esagerati!!!
Peccato che, alla fine e solo alla fine, sia mancato solo Biagi(bravo fino a quel punto, sfortunato nell’occasione)!
Capirex tinge di rossso l’asfalto infuocato, mentre scivola di posteriore e regala la prima storica vittoria DUCATI.
Sono ancora eccitato ed entusiasta. Non mi aspettavo, in così poco tempo, risultati di questo livello e così in controtendenza con una realtà che governa l’alta tecnologia e, quindi, necessita di adeguati spazi temporali per raggiungere livelli di vertice.
Non così per la Desmo16! Una vera palla di cannone su due ruote, che scivola e sorvola l’asfalto dal suo debutto e che oggi, alla sesta uscita, riesce per la prima volta a trionfare e lo fa con un grante centauro italiano.
E’ dai tempi della MV AGUSTA, binomio celeberrimo con il grande Agostini, che una moto italiana non si affermava ai massimi livelli, dove la Honda fa ancora da padre padrone.
Perché, eccitazione a parte, quei sette giri di Vale, a fine gara e ad un ritmo esagerato, non lasciano dubbi sulla supremazia al netto degli errori.
E poi c’è tempo per migliorare il fenomeno e continuare a regalare la magia agli appassionati di motori, che aspettano proprio queste gare per caricarsi di adrenalina e dimenticare referendum e filosofie varie.
Il fatto, infine, che un pilota italiano sia primo, il campione e professore sia arrivato secondo solo per un errore di troppo, e che, fino a due giri, era plausibile un altro podio interamente tricolore, tutto ciò mi rende patriottico e tifoso anche del nostro grande Presidente Ciampi.
Viva l’ Italia e……..speriamo che il rosso trionfi pure in Canada, che ormai ci manca poco.
pachir