UNA CITTA’ IN FESTA

UNA CITTA’ IN FESTA

E’ probabilmente emozionante, al di là dell’età o della condizione sociale, assistere ad una avvenimento importante, ed ancora coinvolgente e splendidamente frutto di emozioni vere.
Reggio Calabria, probabilmente per un limite di mezzi, ogni anno è costretto a fare i supplementari di campionato, vuoi per la promozione, vuoi per la salvezza.
Ma la Reggina, che ormai sarà a disputare il quarto campionato di serie A, deve proprio sudarselo il suo campionato e con essa i suoi magnifici tifosi.
Il tifo a Reggio è proprio splendido e splendidamente sportivo, per nulla violento, anche se critico e massimamente critico.
Ma poi tutti uniti a tifare ed a sostenere una splendida Società, che parla meridionale, ma conosce organizzazione e sistemi di altre realtà più evolute e che riesce a barcamenarsi bene, senza perdersi fra i debiti, scommettendo sul limite della sufficienza per contenere i costi e poter quindi durare.
L’altra faccia della medaglia, infatti, è proprio questa: i mezzi a disposizione della Società amaranto, ivi inclusi gli appoggi e le simpatie, non sono adeguati a farla primeggiare, come vorrebbero e si meriterebbero i suoi tifosi; non sono quelli che servirebbero per ampliare il parco calciatori, per accaparrarsi quelli massimamente affidabili; neanche l’allenatore può prendersi al top, se mai tra quelli che hanno bisogno di una nuova occasione di rivincita. Ma ciò non risulta affatto limitante, bensì è il presupposto per puntare su un valore aggiunto che ribalti i pronostici e, senza condurre al fallimento, basta e avanza per destare alto l’agonismo dell’intera città.
Si può opinare, in merito, si può pensare che, in fondo, per delle pedate, sia pure sul palcoscenico della SERIE A, non debba costruirsi alcun trionfalismo, perché, in fondo, altre grandi città fanno a meno del calcio a questi livelli, ma hanno ben altri primati ( Firenze, per esempio).
La verità è però collegata al palato da intenditori che i reggini hanno sempre avuto in fatto di calcio; la verità sta coniugata al fatto che non solo nel calcio Reggio Calabria è da serie A, come testimonia la Viola Basket, ad esempio, e non solo. La verità è che è meglio sfogare in modo sano e multicolore l’agonismo che scorre nel sangue di meridionali per sempre condannati a lottare per un posto al sole e che continuano imperterriti a lottare, rincorrendo la gloria che, ormai è risaputo, esalta e trasporta verso imprese memorabile anche l’umile e il modesto, trasfigurandone le azioni e quasi rendendolo prossimo al dio.
Il dio dei poveri, in questo caso, ha scelto di schierarsi con la squadra più modesta, quella meno favorita dai pronostici e più lasciata da parte, al di là delle forme, per un problema sostanziale: giocare le partite a Reggio è più dispendioso, in tutti i sensi, per le società sportive che risiedono al centro nord, nelle aree più felici e fortunate.
Ed è anche questo un altro motivo per cui la reggina, come qualunque altra squadra del profondo sud, dovrà essere proprio brava per rimanere in serie A.
Forza boys amaranto, anche l’anno prossimo combatteremo sul palcoscenico della serie A!!

02/06/03
pachireggio

UNA CITTA’ IN FESTAultima modifica: 2003-06-03T21:22:50+02:00da pachireggio
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