Limite Italia

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Domenica da incorniciare (o quasi) per i tifosi Juventini! E peccato per quei signori poco sportivi, che hanno intonato i cori razzisti, causando la chiusura delle curve per 2 turni, oltre che cagionando multe importanti alla Società bianconera.

Comunque è stato un bel vedere e, per questa volta, si è unito allo spettacolo del gioco anche l’efficacia e la conseguente larga vittoria ha finito per nascondere qualche lacuna che permane, che non rattrista ma lascia preoccupati.

Mi riferisco alla mentalità in campo, alla voglia di imporsi ritenendosi più forti, frutto del pubblico, dello stadio, della consapevolezza di poter avvicinare la Roma, dopo il mezzo secondo passo falso.

Ma come non riflettere sul blocco mentale che ci ha pure attanagliato per quei 20 minuti che hanno preceduto la sciabolata di Pirlo? Il Napoli aveva preso campo (non credo che glielo avessimo concesso!) e non si riusciva a risalire, a venire avanti. Tutti preoccupati a difendere, ed intanto sotto a subire le folate, neanche tanto convinte, degli avversari. Se non fosse stato per quella punizione, che ha reso evidente la differenza tecnica ed agonistica, che ha spianato all’ulteriore gollazzo di un Pogba esuberante e spavaldo. Se non fosse stato per il ritrovato Buffon, che finalmente le ha parate!

Ci si sente orgogliosi, dopo quella partita, per quella prestazione! E poco importa se i bullacci nulla facenti hanno finito per sgualcire quell’immagine da sublimare, di un undici da fare invidia, sgolandosi a cantare una serie di strofe miserevoli, che poco hanno a che fare con lo spirito sportivo e lo sfottò che pure deve starci per condire la pietanza servita.

Ma non voglio dar risalto a quelle stupide esibizioni. Voglio invece invitare a riflettere sul complesso di inferiorità che non si è riusciti ancora a superare. Un complesso che ci attanaglia dal dopo tangentopoli, da quando abbiamo dovuto abdicare dal calcio europeo che conta e comanda e con noi il calcio italiano.

Perchè perseguiamo nella debole rappresentazione di noi stessi e titubiamo, pur giocando in casa, se l’avversario è il Bayern o il Real o l’Arsenal e via scendendo, fino alle squadrette cuscinetto, che pure ci danno fastidio e con cui pareggiamo?

La verità è che siamo ancora fragili e vulnerabili. Che basta una incertezza in difesa o del portiere per farci perdere la fiducia nei nostri mezzi, nella potenzialità del nostro gioco, nella naturale predisposizione  alla vittoria, di cui siamo pure stati infatuati per molti anni.

Nello sport si può vincere come si può perdere; e non sempre si deve vincere. Ma ciò che conta, quello che fa la differenza è la certezza che nessuno è più forte al nostro cospetto, come nessuno è invincibile in assoluto.

Questa consapevolezza va coltivata e deve alimentare lo spirito di quanti vestono la maglia bianconera, soprattutto oggi che si è fortunati ad avere un validissimo allenatore e motivatore, capace di far drizzare la schiena a perdenti incalliti, che fino a due stagioni precedenti le prendevano anche dagli ultimi. e che ci sta una Società valida, onesta, ben organizzata e con un valido progetto da portare a compiment, sotto la guida del primo tifoso bianconero, Agnelli Andrea.

Questa mentalità è importante acquisirla ed adottarla in ogni circostanza, in ogni sfida, a partire dalla prossima sfida e per tutte le sfide; in Italia e, soprattutto in Europa; in serie A, ma anche in Coppa, perchè la coppa è la finte di quelle entrate che consentiranno di progredire, e senza le quali si è destinati a soccombere, a segnare il passo.

Poi si vince, si perde, si gioca, ma ce la giochiamo e proviamo a vincerle.

Forza Juve.

Limite Italiaultima modifica: 2013-11-11T21:16:33+01:00da pachireggio
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