Processo GEA & Calciopoli

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Bisogna pure trattarlo l’argomento, anche se appare prematuro trarre conclusioni definitive.
Resta però il fatto che, dopo la sentenza sul Processo Gea, che ha visto condannati blandamente solo i Moggi, peraltro con un completo sovvertimento dell’indirizzo accusatorio che aveva puntato sull’associazione a delinquere (da cui era conseguita la condanna della Juventus per responsabilità oggettiva) per la Società bianconera si aprono prospettive interessanti.
Naturalmente ed in primis, la possibilità di poter ridiscutere degli scudetti revocati, ma anche di quello annullato e passato all’Inter per presunta onestà.
Ma poi e soprattutto, c’è la concreta evenienza di chiamare ai danni il governo del calcio (e questa volta anche da parte di altre Società condannate, Milan-Fiorentina-Lazio-Reggina) che ha preteso di moralizzare il calcio presentando un salatissimo conto a poche Società in rapporto a quanti apparivano coinvolgibili nella calciopoli delle intercettazioni telefoniche della Società di Tronchetti-Provera.
A tutti i tifosi, ma anche agli sportivi italiani, sarà sembrato strano che si potesse distruggere una consistente fetta di Società sportive, quelle più vincenti e decorate precisamente, per spianare la strada al presunto squadrone nerazzurro, che, in barba all’italianità ed ai sentimenti nazionali e grazie ai petro-euro morattiani, poteva far man bassa di campioni (neanche li aveva odorati in precedenza ed ora li poteva collezionare a buon prezzo) e di scudetti arrangiati alla meglio, fra regali inopportuni ed immeritati e presunte vittorie senza rivali.
E’ stata una penosa esperienza che ha coinvolto tutto il calcio italiano e, meno male che grandi campioni hanno scelto di rimanere per tornare grandi, dando prova di coraggio e di onestà visto che hanno evitato la scorciatoia facile del passaggio ad altri colori e sono invece rimasti a soffrire ed a lottare per risorgere, difendendo nel contempo la genuinità dello sport.
I tifosi sono loro grati, e non solo quelli bianconeri, per la scelta e per lo spirito di fedeltà ed attaccamento.
Ma ora gli stessi tifosi hanno il diritto di chiedere che venga fatta completa luce su quanto accaduto. Che chi ha prove le tiri fuori e chi ha il dovere di decidere, acquisisca le nuove prove e proceda con un’indagine più approfondita ed onesta, in modo di far saltare fuori tutta la verità sulla farsa che ha determinato calciopoli.
E poi, come in precedenza, che si proceda eventualmente a scucire eventuali scudetti immeritati dalle maglie dei presunti campioni onesti, questa volta senza assegnarli ad altra squadra, perchè vale solo la vittoria sul campo, ma provvedendo a reintegrare quelli eventualmente revocati ingiustamente.
E se c’è un responsabile, che venga condannato a rifondere i danni materiali almeno a chi è stato ingiustamente penalizzato, con condanna solidale al governo federale del calcio, in modo che comunque possa trionfare la giustizia anche sportiva.
E’ una questione di lealtà alla base di quanto affermo: se anche a Napoli venisse fuori la mancata conferma di calciopoli e se pure si evincesse la preordinata macchinazione antijuventina che i tifosi bianconeri hanno intuito fin dall’inizio delle inchieste, è necessario che le sentenze sportive vengano cassate, che si proceda al ripristino dei trofei ed all’indennizzo delle vittime ingiustamente immolate. Contemporaneamente, che si proceda alla condanna di eventuali responsabili del misfatto, coinvolgendo le Società eventualmente rappresentate per gli assurdi vantaggi di cui si fossero avvantaggiati e con esse i loro dirigenti e Presidenti.
La legge deve essere uguale per tutti e tutti devono equamente subirla se colpevoli.

Processo GEA & Calciopoliultima modifica: 2009-01-13T00:09:00+01:00da pachireggio
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