“Il fluido ALLEGRI “

Ora che si è arrivati al mese di maggio, con la Juventus in corsa su tutti i fronti, magari si può cominciare a fare qualche riflessione.                                                        Una S.S. molto compatta-efficiente-organizzata, con un vero tifoso a Presidente ed uno staff tecnico unico ed indiscutibile.                                                                             Una  squadra di professionisti seri ed ancora affamati, oltre che grandi atleti, convinti di poter scrivere altre pagine di grande calcio.                                                  I risultati arrivano immancabilmente, con l’applicazione e la valida gestione, quando si sfrutta il tempo e le risorse per migliorare la qualità e pianificando risultati da raggiungere progressivamente. Un vero esempio di virtuosismo di Impresa, specialmente in Italia ed in questi anni incerti e decadenti, in cui si è riusciti a crescere e non solo ad aumentare gli incassi, ma destinando le risorse finanziarie verso investimenti produttivi.                                                                      Ed ancora, la vera notizia la fa il nuovo che la Juventus rappresenta in campo; quella particolare equilibrata gestione tattica che, senza voler mai esagerare, riesce appropriata per quasi ciascuno dei singoli avversari che si fan sotto.              Perché Max Allegri ha fatto una grande invenzione: il calcio pratico ed efficiente, bello per effetto dei risultati che si vanno a raggiungere senza un apparente eccessivo sforzo e senza neppure quella logorante frenesia di altri tempi.                 In verità, almeno nel dopo partita di Monaco, Allegri sembrava un po’ stanco e provato; ma forse era solo l’ennesima maschera che il grande tattico vuole indossare per mascherare ulteriori imprevedibili mosse che ha in serbo.            Non ricordo tanta calma apparente e tanta capacità di adattamento alle risorse di cui si dispone, senza alcuna pretesa od accenno a scusanti; Allegri sfrutta al meglio le risorse disponibili, adattando i singoli, inventando ruoli e tattiche, ma lasciando spazio all’originalità, all’ispirazione, all’estro dei grandi  vecchi e nuovi protagonisti. E poi, mai a porsi sul piedistallo, a sfruttare individualmente gli eventi favorevoli, in un costante e generoso additare meriti ad altri, mai a se stesso. Ed ancora, ogni avversario esaltato, pur nella implacabile situazione di vinto in cui l’ha allocato, dopo averlo ben studiato e sedato, quasi a non voler mai infierire, nonostante la superiorità percepibile sul campo, dopo ogni partita. I suoi Calciatori non possono non ascoltarlo, non provando incertezze o sfiducia di fronte alla concretezza dei passi che fa loro compiere. E neppure i critici, oramai, trovano campo per provare a contestarlo, visto che pare indovinarle sempre. Sembra uno Stregone che maneggia con abilità matura una materia estremamente delicata e pericolosa; e lo fa da alchimista provetto, senza abusare di saccenteria e parlando chiaro, scegliendo sempre, sfidando se serve la cabala. E’ un Sacerdote avvolto nel fluido che promana e di cui si serve per ipnotizzare ogni avversario, avvolgendole nelle sue inestricabili ragnatele che finiscono per impedirgli di respirare e di ragionare.                                                                                                   Ed il risultato è sempre lo stesso: la Juventus, senza mai dare l’impressione di eccellere, risulta quasi sempre superiore all’avversario, che contemporaneamente viene costretto ad esprimersi molto al disotto delle riconosciute capacità. Ciò che si può leggere negli ultimi incontri di Champions, contro avversari molto quotati ed additati per efficacemente offensivi, eppure ridotti all’improduttiva sterilità, con contemporanea esaltazione della capacità organizzativa e difensiva della sua creatura Juve. Stiamo assistendo, con profonda emozione di tifosi e cultori del bel calcio, ad un capolavoro di tattica e di agonismo sostenibile, da parte di un pacchetto vincente, fatto di uomini, menti, risorse, logiche, tattiche, espressioni di forza controllata. Siamo al cospetto di un risultato che travalica il concetto tradizionale di impresa di squadra, per assurgere ad una dimensione simbiotica ed organicamente quasi perfetta, dove piuttosto che i singoli è l’apparato ad esaltarsi, quell’unione che ha un cervello, degli arti, un cuore, uno stomaco, un tutt’uno in cammino verso l’esaltazione agonistica.                                                                      Grande Allegri di magico  Fluido vestito.

“Il fluido ALLEGRI “ultima modifica: 2017-05-04T20:29:32+02:00da pachireggio
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